Parlare di sé, in alcuni contesti, è indispensabile.
Ma farlo non è sempre facile: il rischio è di risultare noiosi o troppo autoreferenziali, di porsi come guru tuttologi o di fare la figura del pallone gonfiato.
Insomma, imparare a parlare di sé è un’arte, e oggi ti svelerò qualche consiglio per imparare a farlo.
Come parlare di sé stessi?
Per parlare di te stesso, prima di tutto dovrai scegliere cosa dire e come dirlo: ovvero selezionare i punti da esporre e stabilire un tone of voice.
Queste due variabili dipendono da due fattori principali: il tuo obiettivo e il tuo target di riferimento: ti spiego come.
Parlare di sé: qual è il tuo obiettivo?
Quando alle elementari ci insegnavano a scrivere i primi temi, la maestra ci ripeteva sempre: “prima di iniziare a scrivere, dovete capire bene qual è il vostro scopo”.
Ed è proprio così, anche quando si cerca di parlare di sé in ambito professionale: al lavoro si parla di sé stessi per scopi ben precisi, e in base al motivo per cui lo si fa, cambiano le informazioni da comunicare e il modo in cui esprimersi (il famoso tone of voice).
Quindi, per parlare di te, chiarisci bene il tuo obiettivo. Ad esempio:
- Stai facendo personal branding sui social e quindi punti all’awareness?
- Stai scrivendo una lettera di presentazione per un’offerta di lavoro o sei a un colloquio di lavoro?
- Stai vendendo i tuoi servizi?
In ognuna di queste situazioni, il tuo scopo sarà diverso e quindi dovrai comunicare informazioni diverse: ad esempio, se stai facendo personal branding vorrai comunicare chi sei a tutto tondo per farti conoscere, mentre se devi vendere il tuo servizio dovrai selezionare le informazioni di cui ha bisogno.
Parlare di sé: il target a cui ti riferisci
Allo stesso modo, devi valutare il target a cui stai parlando: si tratta di un cliente o di un potenziale, di un recruiter, del tuo capo, alla tua platea di follower sui social?
Anche in questo caso, in base al tuo target cambieranno sia il tone of voice che ciò che comunicherai.
Ad esempio, se stai facendo personal branding su LinkedIn, potrai tenere un tono di voce più “libero” e amichevole, sempre restando professionale, mentre con la maggior parte dei recruiters occorrerà mantenere una comunicazione più formale e mirata al lavoro che vuoi ottenere.
Come presentarsi
E ora veniamo alla pratica: come parlare di sé in modo efficace?
✅ Scegli cosa dire. Per farlo, poniti delle domande riguardanti te stesso:
- Chi sei?
- Da dove vieni (qual è la tua formazione, quali sono le tue esperienze, dove hai acquisito le tue skills ecc…)?
- Cosa sai fare? Quali sono i tuoi punti di forza (le tue skills, i tuoi talenti, le tue conoscenze e competenze)? Che tipo di problemi sei in grado di risolvere? A quali esigenze puoi rispondere?
- Quali sono i tuoi successi professionali (case study di successo, riconoscimenti, pubblicazioni ecc…)?
- Quali sono i tuoi interessi e le tue passioni?
Poi, in base al contesto, al target e all’obiettivo, seleziona quali sono le informazioni rilevanti che vuoi comunicare:
✅ Focalizzati su ciò che ti rende unico e interessante e che ti fa risaltare rispetto ai competitors di ogni tipo.
✅ Aggiungi dettagli rilevanti: possono essere utili per caratterizzarti meglio e anche, se stai facendo personal branding sui social, per creare empatia con alcune categorie di persone. ⚠️ Ma attenzione: evita di condividere dettagli sulle tue convinzioni relative alla politica, alla religione o al calcio: sono temi estremamente controversi che potrebbero attirarti l’antipatia del tuo target!
✅ Sii coerente con la tua comunicazione e con il tuo tono di voce.
✅ Dai la giusta importanza a te stesso e al tuo lavoro, ma senza fare il guru. Diciamoci la verità: quelli che si spacciano per tuttologi non piacciono a nessuno, ma chi pecca di eccesso di umiltà difficilmente raggiunge gli obiettivi professionali che si è preposto. La chiave del successo sta nel mezzo.
✅ Sii originale e porta i fatti: tutti sono “affidabili”, “motivati”, “bravi a lavorare in team”, “creativi” e “con grandi capacità di problem solving”. Tu spiegalo diversamente, magari portando fatti a supporto di ciò che dici.
✅ Riporta solo le informazioni rilevanti. Ad esempio, a un potenziale cliente potrebbe non fregare niente della tua passione per lo sport e dei tuoi 10 anni nella squadra di basket della città, mentre sul tuo profilo LinkedIn questa informazione potrebbe diventare utile per raccontare una storia.
✅ Sii in grado di sapere quando basta: di sicuro il tuo target non vorrà sentirti parlare di te stesso per ore! Se stai facendo Personal Branding sui social puoi modulare la comunicazione seguendo un piano editoriale e limitandoti a uno o due post a settimana, magari intervallati da altri contenuti non necessariamente autoreferenziali. A un colloquio o a un appuntamento con un cliente, invece, preparati a parlare di te per pochi minuti, sottolineando ciò che reputi sia più rilevante, dopodiché dai tempo al tuo interlocutore per le eventuali domande che potrebbe avere, o fai tu delle domande a lui!
Come sviluppare il proprio personal brand
Fare personal branding vuol dire posizionarsi in un certo modo davanti al proprio target, mettendo in evidenza le proprie caratteristiche distintive.
In pratica significa parlare di sé, ma in modo strategico e finalizzato a un obiettivo a lungo termine!
Sul nostro sito abbiamo parlato più volte di come creare il proprio personal brand e, se sei nel settore B2B, il social migliore per sviluppare una strategia di questo tipo è LinkedIn: ecco come.
Come parlare di sé su LinkedIn in modo efficace
Oltre ai consigli che ti ho dato nei paragrafi precedenti, su LinkedIn ti consiglio di:
✅ Metterci la faccia: pubblica delle foto che abbiano un legame con i tuoi post.
✅ Essere più aperto. I social sono il posto giusto per condividere qualche dettaglio in più su di sé, anche più a livello personale. Prima facevo l’esempio del basket, ma puoi parlare di tutto: animali, esperienze, viaggi, purché abbiano un senso rispetto al tuo obiettivo e siano coerenti con la tua comunicazione.
✅ Condividere fatti interessanti, che ti caratterizzino positivamente e che ti distinguano dai competitors.
✅ Esporti di più: puoi rendere la tua comunicazione più coinvolgente e attraente giocando anche con l’ironia e con un tono di voce amichevole, ma sempre professionale.
✅ Distinguerti dai competitors, ma studia ciò che fanno – soprattutto se lo fanno bene.
✅ Non dimenticare a chi stai parlando: il tuo target deve essere disposto a leggere ciò che hai da dire parlando di te e deve trovarlo in qualche modo utile e interessante. Niente saggi autoreferenziali, quindi, ma tanto valore e tanta sostanza. E non dimenticare di dare sempre del Tu a chi ti legge.
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