Hai sentito parlare di Personal Branding Canvas?
Si tratta di uno strumento visuale elaborato da Luigi Centenaro, fondatore di BigName, con cui studiare e sviluppare la propria strategia di personal branding.
Ma di cosa si tratta di preciso? Come si usa? E, soprattutto, è utile?
In questo articolo cercherò di rispondere a tutte queste domande: ecco cosa devi sapere a riguardo!
Personal Branding Canvas: cos’è?
Come accennavo prima, il Personal Branding Canvas è uno strumento visivo con cui sviluppare il proprio personal branding.
I canvas sono degli schemi visivi contenendo alcune domande aperte e specifiche allo scopo di farti riflettere sulle situazioni proposte, e vengono compilati utilizzando i post-it in modo da rimanere sempre aggiornabili e modificabili. Una volta compilati, i canvas ti danno una visione di insieme della situazione.
Il Personal Branding Canvas applica l’idea alla base dei canvas al Personal Branding. È stato creato ormai 10 anni fa da Luigi Centenaro, CEO di BigName, che lo aggiorna costantemente.
Lo scopo del Personal Branding Canvas è di semplificare e velocizzare lo sviluppo della strategia di Personal Branding grazie alla sua rappresentazione visiva del tuo personal brand a tutto tondo, ottenuta attraverso un esercizio di autoriflessione.
Ti permette di descrivere, progettare e reinventare le tue caratteristiche e la tua promessa di valore in funzione degli obiettivi e delle sfide che stai vivendo, fondendoti, alla fine della compilazione, una visione dall’alto di tutti i punti di forza che vuoi comunicare.
In pratica, a colpo d’occhio ti fa capire concretamente qual è il valore aggiunto che ti rende speciale e su cui devi puntare nella tua strategia di comunicazione online.
Come funziona il Personal Branding Canvas?

Il Personal Branding Canvas è strutturato in blocchi.
Centenaro, l’ideatore del Canvas, consiglia di partire dal Pubblico: le persone che vuoi che sappiano di te, che vuoi influenzare. In pratica, il tuo cliente ideale. Chiediti chi sono, cosa fanno, da chi si lasciano influenzare, dove lavorano, a quali community appartengono, quali opinioni hanno, soprattutto, quali sono i problemi e le esigenze che hanno e che tu potresti risolvere.
Poi si passa a sinistra, dove c’è l’Arena: ovvero il contesto in cui competi, il terreno professionale, il mercato a cui appartieni.
Attorno all’arena troviamo 4 punti fondamentali:
- Identità. In quest’area dovrai raccontare chi sei e cosa ti rende speciale: le caratteristiche rilevanti, il tuo vissuto professionale, i tuoi valori, i tuoi interessi, ma anche e soprattutto lo scopo, cioè il motivo principale per cui fai ciò che fai, e la vision, cioè quello che desideri diventare nel lungo periodo.
- Professione. Parla di cosa fai e di come lo fai: qual è la tua professione, che tipo di approccio segui, come ti relazioni con il pubblico, le tue mansioni.
- Competenze. Cosa sai fare?
- Ragioni per credere. Perché il tuo Pubblico dovrebbe fidarsi di te? Elenca i fatti dimostrabili che ti rendono credibile e affidabile: esperienze professionali, risultati ottenuti, pubblicazioni, attestati, numeri.
In base a questi fattori, potrai elaborare la tua Promessa, cioè quello che prometti al tuo pubblico: tutti i benefici funzionali, emozionali, culturali, sociali, aspirazionali e di autoespressione che puoi generare. Spiega che tipo di persone li aiuterai a diventare, quali emozioni proveranno grazie a te, che tipo di problemi risolverai.
Tutta questa parte rappresenta ciò che andrai a comunicare al tuo pubblico attraverso al tua strategia di personal branding.
Come comunicare tutto questo? Entriamo nell’area dei Concorrenti, cioè dell’insieme di prodotti, servizi e persone con i quali il tuo Pubblico ti confronterà. Qui le aree da compilare sono:
- Posizionamento. Perché il pubblico dovrebbe considerare proprio te? Indica quali sono gli aspetti più rilevanti: valori che ti ispirano, risorse che ti rendono credibile, competenze che ti distinguono, professione con delle peculiarità distintive, un pubblico specifico su cui ti focalizzi.
- Comunicazione, cioè come ti fai conoscere dal tuo pubblico e come crei una relazione con il tuo target. Questa è la parte più puramente strategica e riguarda la tua immagine visuale, verbale e personale, lo storytelling che vuoi portare avanti, le piattaforme su cui intendi promuoverti e così via.
Infine, arriviamo alla parte bassa del Canvas: quella che rappresenta il ritorno sull’investimento, e che si divide in due aree:
- Investimento: di cosa hai bisogno per fare del personal branding di successo? Qui dovrai quantificare tutti gli investimenti da fare in beni, servizi, consulenze, eventi, formazione, comunicazione.
- Risultati, cioè ciò che ottieni dalla tua attività di personal branding: sei conosciuto, compreso, valorizzato, considerato, scelto, confermato, consigliato?
Come usare il Personal Branding Canvas
Ti ho spiegato a grandi linee in cosa consiste il Personal Branding Canvas: ora ti spiego come usarlo.
- Scarica il Canvas da stampare su BigName (è gratis).
- Stampalo possibilmente su un foglio A1, in modo da poter lavorare con comodità.
- Munisciti di tanti post-it.
- Il creatore del Canvas consiglia di compilarlo in questo ordine: pubblico, competenze, identità, credibilità, professione, arena, promessa, concorrenti, posizionamento, comunicazione, investimenti, risultati.
- Leggi le domande presenti nei vari blocchi e rispondi aiutandoti con le categorie e i suggerimenti.
- Non pensarci troppo: rispondi alle domande scrivendo da una a 3 parole su un post-it e incollali nell’area di pertinenza. Se una domanda ha tante risposte, usa altrettanti post-it: su ognuno va evidenziato un solo concetto nel modo più semplice, chiaro e sintetico possibile.
Una volta compilato il Personal Branding Canvas, potrai guardare dall’alto il tuo personal branding nella sua completezza:
- se non hai ancora una strategia di personal branding, puoi aiutarti con le tue risposte per elaborarne una. Sarà un processo rapido, perché hai praticamente tutti gli elementi già pronti davanti ai tuoi occhi!
- se hai già una strategia, il Personal Branding Canvas ti aiuterà a capire cosa funziona e cosa no. Osserva quali sono i blocchi spogli o quelli troppo affollati di parole, cerca di capire dove sono le criticità della tua strategia e come puoi aggiustarle. Ad esempio, se l’area relativa alla comunicazione potrebbe essere spoglia: magari dovresti investire di più sulla campagna di comunicazione. Se il posizionamento non è accattivante, forse dovresti modificarlo. O magari ti stai rivolgendo al target sbagliato, e venderesti di più se ti rivolgessi alle persone giuste.
Perché funziona?
Il Personal Branding Canvas funziona perché ti aiuta a visualizzare concretamente i tuoi punti di forza e quelli di debolezza, i tuoi obiettivi, la tua promessa di valore e ciò che puoi fare per comunicarla al target giusto.
Utilizzandolo, puoi progettare un primo prototipo di strategia di personal branding da testare e, in base ai feedback che riceverai, da aggiornare.
Che c’entra il Personal Branding Canvas con LinkedIn?
E ora la domanda che aspettavamo dall’inizio: ma il Personal Branding Canvas è utile anche per creare una strategia di personal branding su LinkedIn?
La risposta è sì: non a caso l’ideatore di questo canvas, Centenaro, ha elaborato anche un LinkedIn Canvas che si basa sul Personal Branding Canvas.
Compilando questo modello, avrai un’idea di ciò che vuoi comunicare, come e a chi. Potrai utilizzare questa macroanalisi per:
- definire per bene la tua identità online a tutto tondo e il modo in cui vuoi comunicarla;
- compilare la tua bio e la tua headline. Grazie al Canvas sai già quali aspetti della tua figura professionale evidenziare, qual è la tua promessa e come vuoi posizionarti: devi solo metterlo nero su bianco su LinkedIn;
- usare i contenuti chiave del canvas relativi competenze, professione ed esperienze per compilare le ridpettive sezioni del profilo LinkedIn;
- elaborare un piano editoriale e delle bozze di contenuti da condividere su LinkedIn basandoti sulle risposte relative al tuo posizionamento, alla promessa, all’identità, ala professione e alle competenze che sono venute fuori dalla compilazione del Canvas.